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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Considerazioni sull'esperienza

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La permanenza per un po' di tempo in comunità educativa per ragazzi è un'esperienza che consiglio vivamente a tutti, ragazzi ma anche adulti. Oltre che un aiuto per la scelta del mio percorso futuro è anche un'esperienza che fa crescere personalmente, che permette di vivere in prima persona delle situazioni di vita diverse ma non per questo inferiori. Nel momento in cui termina la permanenza in questo luogo lascia un segno dentro le persone, sia a coloro che ci vivono, sia a coloro che ne prendono parte per altri ruoli. Vi lascio qui di seguito un'immagine che rende l'idea di com'è la comunità, una vera e propria casa, accogliente e famigliare.

Testimonianze

La comunità non è come molte persone pensano, è un luogo aperto a tutti, che accoglie tutti coloro che vogliono farne parte. La cosa che più mi ha colpita è che ogni giorno a pranzo, oltre ai ragazzi residenti, arrivano alcuni volontari che per loro scelta aiutano educatori e ragazzi. È come se facessero tutti parte di una grande famiglia!! Inoltre ho potuto ascoltare i racconti di alcuni ex residenti che si sono presentati in comunità durante la mia permanenza lì. Un ragazzo, che aveva il posto per pranzo ogni giorno, mi ha raccontato la sua esperienza in comunità e la sua vita successiva. Dopo alcuni anni di permanenza lì è andato a vivere da solo e lavora responsabilmente, però ha sempre mantenuto un legame speciale con le persone che lavorano in comunità e ogni giorno, durante la breve pausa pranzo, si ferma lì. Un'altra testimonianza che ho potuto ascoltare è stata quella di un ragazzo che ha vissuto lì dagli 8 ai 16 anni. È arrivato a trovarci soltanto un giorno perché viv...

L'inserimento

Ho deciso di raccontare nel mio blog un altro momento per me significativo a cui ho avuto l'opportunità di partecipare: l'inserimento di un ragazzo. Questa esperienza è iniziata con una riunione tra educatore, che poi sarebbe stato il responsabile del ragazzo, la madre e la psicologa. La madre ha subito esposto chiaramente le varie problematiche e difficoltà, anche in relazione al rapporto col figlio, e perciò i motivi per cui richiede l'aiuto della comunità e l'accoglienza di suo figlio. Educatore e psicologa hanno subito cercato di comprendere le necessità del ragazzo e se la comunità potesse essere la soluzione adeguata. Inoltre mi sono stati illustrati i criteri attraverso cui valutare l'opportunità del'accoglienza: - la vicinanza dell'abitazione della famiglia d'origine; - la compatibilità con il gruppo di ragazzi accolti in quel particolare momento; - la possibilità di rispondere alle emergenze socioculturale.

Riunioni d'èquipe

Durante la mia permanenza in comunità ho avuto la possibilità di sperimentare anche le diverse situazioni di incontro degli educatori. Dopo qualche giorno ho potuto partecipare alla supervisione, cioè la riunione svolta dall'èquipe degli educatori una volta alla settimana per fare il punto della situazione. Durante questo momento cioè prendono in considerazione la situazione di ogni ragazzo residente, valutano eventuali sviluppi del suo percorso, miglioramenti o difficoltà ed eventuali azioni da attuare. All'inizio di questa riunione sono stata accolta con la presentazione dei 7 educatori. Un'altra opportunità che mi è stata concessa è quella di partecipare ad una riunione dell'èquipe con la psicologa che ho potuto conoscere in prima persona. Questo incontro si svolge circa una volta al mese, oppure ogni due nel caso non ci fossero necessità. Queste esperienze sono state molto utili per poter osservare e comprendere anche aspetti più concreti della professione dell...

Attività svolte

Durante la mia permanenza nella comunità ho potuto affiancato i vari educatori presenti ogni giorno e svolgere diverse mansioni. Dal primo giorno, dopo la presentazione con i ragazzi presenti all'orario del mio arrivo, mi è stato spiegato ciò che viene fatto durante la giornata.  Nel momento in cui io arrivavo era l'orario per svegliare due ragazzi che dovevano andare a scuola e un ragazzo che doveva andare a lavorare in ostello. Insieme all'educatore che aveva il turno quella mattina preparavo la colazione e successivamente, dopo la partenza di tutti i ragazzi, iniziavamo le pulizie giornaliere della casa e la sistemazione delle camere; dopo di che andavo a prendere il pane e il giornale, tenuti da parte ogni giorno per la comunità. Il secondo giorno, dopo aver completato la lista con la cuoca, ho potuto accompagnare l'educatore e due ragazzi nel momento della spesa settimanale. All'orario di pranzo arrivavano i ragazzi che vivevano in comunità, ma anche alcun...

Ruolo dell'educatore

Ogni educatore è responsabile del rapporto di un ragazzo con la famiglia d'origine. Ad egli spetta il compito di presentare alla famiglia le modalità di lavoro dell'équipe educativa e le persone coinvolte nella comunità. Egli deve organizzare i vari momenti del percorso del ragazzo. Da come ho potuto osservare l'educatore si comporta come un genitore che si prende cura del ragazzo; egli ad esempio incontra gli insegnanti per monitorare l'andamento scolastico, incontra eventuali persone di riferimento (ad esempio allenatori), accompagna il ragazzo nelle varie attività lavorative, sportive o di divertimento, lo affianca per l'acquisto di qualche capo vestiario, si occupa della pulizia degli indumenti personali e consegna la "mancetta settimanale".  In tutto ciò però egli concede anche al ragazzo alcuni momenti di libertà, ad esempio nel tempo libero, di modo che possa sviluppare una proprio autonomia e responsabilità.

Riprendendo una famosa citazione...

A. Haley: "...la famiglia è un collegamento con il nostro passato e un ponte verso il nostro futuro". In tal senso risulta centrale, fin dal momento dell'accoglienza in comunità, evidenziare le potenzialità presenti nel ragazzo e nella sua famiglia, mettendosi in una posizione paritaria di ascolto al fine di favorire l'emersione delle condizioni utili al miglior ricongiungimento possibile.

Componenti fondamentali per il progetto

Nel progetto "Mismar" il lavoro con la famiglia d'origine, con il territorio, la stretta collaborazione con i Servizi Sociali e la presenza di volontari, sono componenti fondamentali per la sua evoluzione e realizzazione.

Percorso educativo "Mismar"

Nel mio primo giorno di permanenza in comunità ho incontrato l'educatore più adulto, il quale mi ha raccontato la storia che sta alla base del percorso educativo intrapreso e attuato dalla struttura. Mi piacerebbe leggeste anche voi questo breve racconto perchè fa riflettere e comprendere molto: Nei secoli, i naviganti erano soliti scrutare il cielo notturno alla ricerca di un punto di riferimento in grado di indicare la rotta. Quel riferimento era rappresentato dalla Stella Polare, chiamata "Mismar" nel mondo arabo. In realtà Mismar non è un'unica stella ma un "sistema stellare" triplo di cui essa è la stella più luminosa.  Nell'ambito di questo progetto, Mismar vuole rappresentare la centralità del legame tra la famiglia d'origine e i ragazzi accolti. In tal senso, i percorsi educativi previsti nel presente progetto mirano a costituire una sorta di sistema a supporto della stella principale, un "sistema stellare" in grado di fornire...

Aspettative vs. Realtà

Prima di iniziare questa esperienza mi immaginavo la comunità come un luogo molto cubo, freddo e rigido, come se fosse una sorta di caserma. Per molti ragazzi la parola "comunità educativa" ha questo significato; ascoltando anche le opinioni di altri ciò che si immaginano è assolutamente diverso da ciò che in realtà è. Il luogo e le persone che ci lavorano non è assolutamente come me lo aspettavo, anzi mi sono sentita da subito accolta in un clima famigliare, in un luogo caldo e accogliente come una vera e propria casa. La cosa che più mi ha colpita è stata l'accoglienza degli educatori che mi hanno subito mostrato i vari luoghi della casa e mi hanno preparato la colazione per condividere da subito dei semplici momenti quotidiani con loro. Lì i ragazzi vivono una vita normalissima: vanno a scuola, lavorano, fanno sport, guardano la tv, escono nel tempo libero ... l'unica differenza è che al posto dei loro genitori ci sono degli educatori che li accompagnano ed educ...